Eritritolo: quello che devi sapere su benefici e rischi

L’eritritolo è un dolcificante senza calorie che è diventato sempre più popolare come alternativa allo zucchero. Ecco alcuni dei suoi benefici e rischi:

Benefici:

  1. Basso contenuto calorico: L’eritritolo fornisce un dolce sapore senza apportare calorie significative, rendendolo un’opzione attraente per coloro che cercano di ridurre l’apporto calorico o controllare il peso.
  2. Non influisce sui livelli di zucchero nel sangue: L’eritritolo ha un basso indice glicemico, il che significa che non provoca picchi di zucchero nel sangue dopo il consumo. È una scelta sicura per coloro che devono monitorare i livelli di glucosio nel sangue, come i diabetici.
  3. Non provoca carie: Poiché il metabolismo dell’eritritolo è diverso da quello dello zucchero, non fornisce un substrato per i batteri responsabili delle carie dentali.
  4. Facile digestione: L’eritritolo è generalmente ben tollerato e può essere digerito senza causare problemi gastrointestinale significativi, se consumato in quantità moderate.

Rischi:

  1. Possibili effetti lassativi: In alcune persone, l’eccessivo consumo di eritritolo può causare disturbi gastrointestinali come diarrea, crampi addominali e flatulenza. Questo è particolarmente comune quando viene consumato in grandi quantità.
  2. Sapore meno intenso: Il dolce dell’eritritolo è meno intenso rispetto allo zucchero, il che potrebbe non essere gradito da tutti. Alcune persone potrebbero preferire l’uso di altri dolcificanti artificiali per ottenere un sapore più simile allo zucchero.
  3. Costo più elevato: L’eritritolo tende ad essere più costoso dello zucchero e di alcuni altri dolcificanti artificiali, il che potrebbe essere un fattore limitante per alcuni consumatori.
  4. Potenziali reazioni allergiche: Anche se raro, è possibile che alcune persone possano esserne allergiche, manifestando sintomi come eruzioni cutanee, prurito o gonfiore.

Come con qualsiasi alimento o additivo, è importante quindi consumarlo con moderazione e tenere conto delle proprie reazioni individuali.

Cosa dice l’Organizzazione mondiale della sanità? E’ da consigliare o meno l’eritritolo, come sostitutivo dello zucchero?

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, è consigliabile limitare l’assunzione di zuccheri semplici al 10% dell’introito calorico giornaliero. Personalmente, credo che la chiave sia adottare una dieta variegata, includendo tutti i tipi di cibo e riducendo non solo lo zucchero, ma anche i dolcificanti. Dobbiamo essere consapevoli che il gusto può essere modificato: possiamo abituarci a gustare caffè e tè senza dolcificanti o preparare dolci senza zucchero, limitando anche l’uso di dolcificanti artificiali, di cui non conosciamo ancora bene gli effetti a lungo termine. È più difficile controllare l’assunzione di zuccheri nei cibi già addizionati, poiché spesso le etichette non indicano la quantità di queste sostanze.

A lungo termine, il consumo di zucchero influisce sulla glicemia, sul peso e sull’obesità, aumentando il rischio cardiovascolare e di altre malattie. Pertanto, è meglio evitare o limitare al massimo lo zucchero, specialmente per le persone a rischio.

Per queste persone, potrebbe essere preferibile utilizzare dolcificanti naturali? Certamente, a condizione di consumarli in quantità minime. Sul mercato ci sono anche miscele di stevia ed eritritolo che consentono di ridurre le dosi di entrambe le sostanze e di attenuare il retrogusto amaro della stevia.

In conclusione?

Anche se dolcificare cibi e bevande ha un ruolo importante nella vita quotidiana, anche per motivi psicologici, è importante limitare l’uso di questi dolcificanti, indipendentemente dalla loro natura.

In sostanza, mantenere il consumo di dolci come una rarità, come suggerito dalla piramide alimentare, rimane la scelta più saggia

Rimane poi essenziale consultare un nutrizionista o un professionista del settore, prima di apportare cambiamenti significativi alla propria dieta, specialmente se si hanno preoccupazioni specifiche sulla salute.

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Dott.ssa Manuela Miuzzo
Nutrizionista biologa

Dopo la laurea in Scienze Biologiche, ho svolto attività di ricerca in ambito nutrizionale, ottenendo il dottorato di Ricerca in Biochimica e Biofisica presso l’università di Padova.
Ho continuato la mia formazione attraverso corsi di perfezionamento e corsi ECM in ambito nutrizionale ottenendo il Master in nutrizione e didattica applicata. Quindi ho cominciato l’attività professionale di nutrizionista continuando in parallelo l’attività di didattica di divulgazione scientifica attraverso diverse pubblicazioni scientifiche.

 

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